mercoledì 1 febbraio 2012

I guaìti del disperato

Non è una storia di animali. Non è neppure una storia d'amore o di odio. E' una storia di giornaliera rassegnazione.

Ogni giorno assistiamo a prevaricazioni tra gruppi di soggetti, non necessariamente su piani completamente diversi, non solo come lotta di classe a senso alternato, non solo come Davide e Golia, topolino e l'elefante, Tom & Jerry, Wilcoyote e BipBip, Silvestro e Tittì. Inveronon ci sono regole per essere quello che la spunta sempre. Ma qui non si tratta di una lotta impari dove alle volte il granello di sabbia fa inceppare il grande meccanismo o il piacere del cartoon dove il cacciatore è sempre cacciato, al contrario qui siamo nel mondo reale, dove la prevaricazione è studiata da 500 anni, è legittimata da sempre.  Cambiano le ere, cambiano i periodi storici, cambiano i sistemi politici e cambiano i governi ma da 500 anni il Dio Denaro trova i suoi apostoli e custodi del potere nelle banche,  e la prevaricazione prende forma con toni sbiaditi, squallidi, striscianti, senza che nessuno possa contrastarla. Troppo intrisa nel tessuto politico, troppo densa ed oleosa, preferisco dire viscida come grassi vermi nella terra umida e fertilizzata. La forma della "banca onnipotente".

La banca, il luogo di delizia, dove lasciare i propri risparmi fruttare (ahahahahahahahah), dove coccolare il proprio futuro pensando di essere tranquilli e sereni, lasciando che qualcuno più esperto si occupi di gestire adeguatamente le nostre finanze e ci renda liberi. L'illusione. L'illusione che ha permesso all'Italia di diventare il popolo più risparmiatore del mondo. L'illusione che ha permesso ai banchieri-bancari di introdursi ed intrudersi nella nostra vita sempre più pesantemente, dirigendo molti dei nostri gesti. L'illusione che ha permesso ai banchieri-bancari di influenzare la vita non solo delle famiglie ma soprattutto delle aziende più di quanto fosse loro diritto, più di quanto la giustizia sociale concedesse, più di quanto se lo meritassero. Meriti? In tanti ci chiediamo se i meriti che si sono arrogati derivino proprio dall'arroganza che nel tempo è cresciuta nel loro essere interiore...

Un'arroganza che guarda caso è legittimata dai vari governi-compagni.di-merende che a quanto pare sanno come dividersi i sovrautili generati dalle situazioni di monopolio e di arricchimento nel fornire servizi a soggetti in stato di bisogno.

Non passa attimo in cui non si abbia notizia di un sopruso da parte di una banca verso chi lavora ed ha bisogno suo malgrado di utilizzarne i servizi (lo so particolarmente perchè seguo diversi imprenditori nella gestione aziendale). L'urlo di dolore di qualcuno che viene considerato un mezzo gangster per essere in
ritardo di due rate del mutuo aziendale risuona a vuoto nelle orecchie del bancario.  Così l'urlo di dolore finisce per essere sempre più un guaito di disperato, che implacabilmente nessuno ascolta.

E bastano anche isolate situazioni di tensione finanziaria per condannare  il cliente della banca ad essere additato nel sistema degli archivi-dati come non-pagatore o ritardatario, e giustificare una macchia a vita che impedisce di ottenere altro credito.

Forse si dovrebbero ribaltare i ruoli e dare a Cesare quel che è di Cesare. E molte condanne per colpe di illecito arricchimento dovrebbero finire in capo a banche senza scrupoli che hanno approfittato delle situazioni di tensione finanziaria ottenere molto più del dovuto dalla loro malcapitata clientela. Ho molti esempi a riguardo.

Ma tutto questo è un sogno, un'utopia, una Città del Sole di Campanella in termini finanziari, una giustizia sociale impossibile finchè lasceremo nelle mani delle banche il nostro denaro alle loro condizioni giugulatorie e loro stesse potranno usarlo a scapito di chi produce, insorabilmente.



Una nota seria

Gli archivi-dati creditizi sono stati creati dalle banche per le banche come sistema di prevenzione dei rischi bancari e raccolgono informazioni (talvolta non aggiornate o inesatte) circa il comportamento del fruitore di credito bancario.

Le due banche-dati più conosciute sono il CRIF e la Centrale dei Rischi ed la CAI.

E' importante ed è possibile senza costo interrogare come diretti interessati gli archivi in questione in modo di conoscere esattamente come si è valutati dal sistema bancario e quali sono le evidenza che possono impedire l'accesso al credito.

Trovate qui sotto i link per ulteriori info.

CRIF

Centrale dei Rischi

CAI


Se desiderate supporto per l'analisi della vostra situazione creditizia potete inviare un'email a banca.no.grazie.assistenza@gmail.com










martedì 31 gennaio 2012

L'economia politica è santa.

I miei lontani studi in economia politica di tanto in tanto servono a qualcosa. Non spesso, ma quando c'è qualcosa di inafferrabile nelle mosse del governo ecco che l'economia politica serve. Serve a capire che quel che viene intrapreso il più delle volte va controsenso. Prossimamente se ne può discutere, non oggi però che è destinato ad analizzare il nostro finto amico, il sistema bancario, nelle sue mille sfaccettature per niente intringanti, defatiganti, piuttosto.

Ma in economia politica c'è un assioma  che è come un ritornello, torna sempre alla mente, e credetemi che ci sono ragioni valide, e che ci fa comprendere meglio una realtà quotidiana, fatta di relazioni tra due soggetti dove il primo è legittimato ad imporre sul secondo regole che sui piatti della Bilancia dell'Equità pendono a suo esclusivo favore, nonostante le leggi dell'economia dicano a grande voce che quel soggetto non stia facendo nulla di buono al paese ed ai cittadini e dovrebbe limitare le sue pretese.

L'assioma-ritornello dice che il reddito delle banche deve essere considerato duplicazione di reddito e deve essere sottratto dal reddito nazionale per avere il prodotto nazionale netto.

Quanto ci fa riflettere questa affermazione. ....(continua)

domenica 29 gennaio 2012

Dante era un precursore....



Per me, si va nella città dolente! Per me, si va nell'eterno dolore! Lasciate ogni speranza voi ch'entrate!
(Dante 29/05/1265 - 24/09/1321)

Vero. Dante era un precursore. Quando scrisse il suo capolavoro, l'opera più conosciuta in Italia e nel mondo, non sapeva ancora che avrebbe marcato i ruoli ed il marketing, trecento anni più tardi, apparsi con la nascita del sistema bancario, sempre nella sua stessa regione d'origine, la Toscana. Come? Mi direte... Forse posso rispondervi spiegandovi cosa succede oggi quando si varca la soglia di uno sportello bancario.

Davanti alla banca non è come davanti alla legge, non si è tutti uguali, e per questo ci sono uffici diversi che hanno il compito di accogliere la clientela; tutte le banche hanno chiamato in modo diverso stessi uffici che poi in sostanza fanno la stessa cosa, ma sono rivolti a soggetti diversi.

Sarebbe più facile usare un cartello comune per identificare tre settori di accoglienza ben precisi e in questo ecco che ci aiuta Dante, il vero precursore inconsapevole del marketing bancario.

PARADISO: in quell'ufficio entrano tutti quelli che credono di guadagnare dando i propri soldi alle banche per investirli proficuamente (ahahahahahahaha); c'è chi lo chiama Private Banking, chi Settore Investimenti, chi Borsino, chi Titoli...ogni banca ha dato la sua etichetta. Lì c'è il tappeto rosso, quando entri, ma, quando ne esci col tuo denaro nella valigetta, manco ti salutano. Le poltrone sono comode, fatte per starci il più possibile e raccontare al vorace bancario dove si sono tenuti i soldi che sino ad ora avevi in altro contesto e che hai deciso, per qualche oscura ragione, di consegnare in ostaggio alla banca che ti sta di fronte. Ti offrono persino il caffè, cosa davvero rara, se pensate che i bancari hanno nel regolamento l'obbligo, per non sporcare i cestini della carta e poterla riciclare, di prenderlo fuori al bar almeno due volte al giorno, come una medicina in grado di tenerli svegli e superare la monotonia quotidiana. Qualche istituto ha messo addirittura le confezioni di snack. Ci sono addirittura i giochini per far star buoni i bambini e le sedioline a loro misura, e le bibite, e le brioscine. Col sedativo, bromuro o equivalente, per anestetizzarli mentre i genitori si fanno spennare. I team di marketing delle banche che si sono differenziate con nuovi marchi, si sono sfogati, regalando ai nuovi clienti confezioni famiglia di profilattici, così meno figli più soldi da investire, oppure bidoni per il riciclaggio degli avanzi di cibo, per agevolare l'allevamento privato del porcello in giardino, che poi si potrà trasformare in salumi, con ovvio risparmio di denaro e maggiori versamenti sul conto ed investimenti.
Qui è proprio il PARADISO, coccolati e riveriti con una gentilezza affettata come il prosciutto (anche i bancari hanno avuto in omaggio dalla banca il set di bidoni da riciclo ed allevano il proprio porcello e preparano deliziosi salumi), venite numerosi siete sempre benvenuti!


PURGATORIO: in questo girone ci passano quasi tutti i clienti della banca; dico quasi perchè alcuni credono di evitare le insidie dello sportello aprendo conti on-line, vivendo storie vestite di internet e sostanzialmente identiche a quelle vissute di persona. La raccontiamo un'altra volta, neh? (traduzione: vero in lingua piemontesaura antica).
Ci passiamo tutti dunque, per il PURGATORO da clienti della banca. Tutto inizia nella trappola della porta blindata-automatizzata: prima ti dice che le chiavi, il telefonino, la fibbia della cintura od ogni altro oggetto metallico deve essere lasciato nelle apposite caselle all'entrata,. Tu lo fai, ma scopri che l'entrata in banca non è possibile a causa dello spillo che la sarta ha dimenticato in occasione dell'ultima riparazione del bordino dei pantaloni nuovi; anche togliendo quello scopri che l'entrata non è corretta e devi riuscire e rientrare, sarà il peso? Sarà la dimensione della pancia? Sarà qualche brandello di lana statica? Dopo un paio di tentativi e in tutto venti minuti sei riuscito ad entrare. Solo in quel momento inizia il calvario bancario. Prima la coda. Una volta su 10 ti va bene e non c'è nessuno allo sportello. Ma in quell'occasione i terminali non funzionano e riesci a fare ben poco. Devi attendere. Due volte su 10 ci sono poche persone davanti a te, tutto sembra fluido, ma sta tranquillo, la vecchietta prima di te ha come minimo 5 operazioni da fare, dieci domande da porre, e da raccontare tutti gli accadimenti del giorno prima all'impiegato, che, per gentilezza, pur avendone i vasetti ricolmi, le dà ascolto e la asseconda, e non guarda neppure l'orologio; ma il più delle volte ti sembra di essere alla distribuzione della tessera annonaria durante la guerra....le persone in attesa davanti a te non riesci neppure a contarle, sono tutte spazientite, se per caso, anche non volutamente, le sorpassi, come minimo ti insultano, qualcuna che ha frequentato le buzzurriadi, ti minaccia persino. Già, non è mica bello fare la coda, soprattutto se quello che stai per fare è di per sè spiacevole, pagare qualcosa o qualcuno, trovarsi brutte sorprese sul conto, nuove commissioni, le competenza di chiusura trimestrali (sìsìsì chiudono che cosa ogni tre mesi? il premio di produzione dei bancari?), qualche nuova tassa-catenaccio che il governo lancia per raggranellare soldi. Non c'è nulla di più disarmante di vedere come i propri soldi scompaiono dal conto a causa delle più fantasiose commissioni e spese che affliggono il povero correntista. Fosse solo quello. Ci sono mille situazioni mai previste, una a caso: dopo mezz'ora di coda ti dicono di no, non è possibile cambiare l'assegno per contanti, devi avere un conto per farlo; non importa se l'assegno è di un loro cliente, non importa se ti conoscono, loro non devono rischiare! E tu devi versarlo sul conto presso la tua banca, e naturalmente ci vuole una settimana per poterlo incassare, non parliamo della seconda coda...in una mattinata non vi sembra troppo?
Qualcuno potrebbe obiettiare che passare per il PURGATORIO sanifica l'anima e che quindi è un passo obbligato per la ricerca della felicità, io mi chiedo: la felicità di chi? Del banchiere-bancario?


INFERNO: non lasciatevi ingannare, in questo sportello ci vanno solo le aziende, anche se a prima vista il girone sembra adatto a tutti. Il primo giorno si va per aprire un conto, a farsi riempire di dubbi sul perchè abbiamo aperto un'azienda o la gestiamo. Di fronte a noi c'è un San Tommaso laico, il bancario incredulo, che non crede che si stato bene aprire un'azienda, se l'hai appena aperta, che non crede che vada bene se l'hai aperta da tempo, che non crede che tu meriti di essere finanziato, se chiedi anche solo un piccolo fido. Si, perchè in fondo non conta quanto tu sia bravo come imprenditore, contano solo le garanzie. Non  hai ancora aperto bocca e già ti fanno la radiografia immobiliare e finanziaria, vogliono sapere dove aggredirti quando non pagherai il tuo debito. Loro lo sanno già, il debito non lo pagherai. E' per questo che vogliono le garanzie. Con i tempi che corrono.......ti dicono. Già, i bancari non corrono mai, loro prendono tempo. Le fidejussioni personali sono un obbligatorie come le scuola elementare, non pensare neanche un attimo di non rilasciarle; anche per non sentirti la vetusta e logora frase fatta: se non ci crede lei nella sua azienda perché dovremo crederci noi? Ma quelle non bastano mica, ci vogliono i titoli a garanzia, qualche cambiale ipotecaria, la firma di almeno sei garanti. Poi il Consorzio Fidi, quello serve in ogni caso, che importa se è costoso come i regali per l'amante? Il Consorzio. Una bella trovata per farci spendere soldi senza alcuna ragione nè motivo, solo per soddisfare i criteri di erogazione delle banche. Un'altra frase fatta per obbligarci a fare qualcosa o a digerire alti tassi o commissioni: il suo rating è basso! C'è sempre una ragione, azienda appena aperta, conto appena aperto, solo una banca, troppe banche, il bilancio, poco fatturato, troppo fatturato e poco utile, la centrale dei rischi, gli insoluti, gli sconfinamenti di qualche centesimo dal conto, l'acrimonia del gestore, gli errori delle segnalazioni, l'ammontare degli impegni.....ogni giorno scopriamo una nuova motivazione, al punto di pensare che i bancari hanno fantasia. Purtroppo non è così, hanno il Manuale delle Scuse Bancarie, che da più di cent'anni li aiuta a trovarne di nuove e in tutte le occasioni, e viene regolarmente arricchito dai Centri Studi delle più grandi banche e dall'esperienza dei più anziani funzionari.
Certo che l'apertura del conto non è che l'inizio di un percorso ad ostacoli, così stancante che richiede un allenamento continuo da Francesca Pellegrini, uno spirito di sopportazione da Martire di Belfiore, una pazienza da San Giobbe. Oltre a innumerevoli altri aspetti caratteriali positivi che offuschino la voglia di ingiuriare, giustamente, il bancario di turno, la cui unica colpa è essere sempre al posto sbagliato, quello di gestore fidi.
Raccontare tutto quello che può accadere nell'INFERNO bancario è cosa ardua e dura, solo quello che ho visto accadere a me stesso,  a miei clienti ed amici imprenditori, a imprenditori che conosco, fa consumare molte cartucce di Mont Blanc, scrivendole a mano, Qui con l'inchiostro virtuale corre il rischio di essere indigesto, per il lettore bancario. Ma avvilente, per il lettore imprenditore. Rimando ad altro capitolo, avremo tutto il tempo e lo spazio a disposizione!


E ditemi se questa non è la BANCARIA COMMEDIA............


Ma perchè ce l'avete tanto con i bancari?

E' vero. L'uomo non è ciò che fa, è quello che vuole mostrare. Mi sono sempre chiesto cosa vuole mostrare il bancario. Quando lo incontri capisci sempre che lo è. Quando casualmente siede al tavolo vicino al tuo, al ristorante non puoi fare a meno di non ascoltare i suoi discorsi, sì perché non ti sembrano discorsi ma pezzetti di un puzzle sempre identico, che alla fine sai sempre come comporre in maniera automatica, come mio figlio (neppure tre anni di vita) sa già fare sull'Ipad. Questo non ascoltare rende bene l'idea. Un bancario non lo ascolti perché sai già quello che sta per dire, o meglio ancora non dire, vista la totale trasparenza dei suoni da lui emessi. Sarà che sta troppo a contatto con la trasparenza bancaria da diventare a sua volta trasparente ai nostri occhi ed alle nostre orecchie.

Ma sinceramente non capisco perché ce l'avete tanto con i bancari.

Sono lì fermi come lanzichenecchi sulle loro posizioni mica come Ussari sul tetto, hanno una vasta gamma di frasi altisonanti e che sanno riempire la loro bocca di goduria quando le dicono: se non  ci crede lei nella sua azienda perché deve crederci la banca? - la banca non deve rischiare - la Direzione ci obbliga - in questi chiari di luna la banca prima di darle credito vuole essere sicura - partiamo così  con poco fido e sperimentiamo il rapporto.....

Non è colpa loro. Io credo che prima di iniziare a lavorare i bancari vengano obbligati a frequentare, con profitto, un corso di alta psicologia presso il Teatro delle Marionette, dove loro devono simulare di essere i burattinai ed i clienti i burattini nelle loro mani, da spostare a destra e sinistra, è così che imparano la logica dei giroconto, ossia dalle tue mani private alle mie mani bancarie, per sempre. From here to the eternity....

Perché quello che il bancario più non sopporta è il prelievo. Non del sangue, quello invece lo sa succhiare molto bene ai suoi clienti preferiti, ma quello del denaro liquido. Prima di lasciarlo fare propone di tutto, depositi al tasso davvero remunerativo dell'1% lordo posticipato pagabile dopo 5 anni, assicurazioni sulla perdita del pelo del gatto, operazioni di alta ingegneria finanziaria tu-mi-dai-gratis-io-ti-spenno, e se proprio vuoi il liquido ti propone vasi da notte ricaricabili, assegni circolari di forma tonda, assegni pancari per dormirci sopra, pagamenti col pus (che schifo) e tutto quello che consente alla banca di non far uscire dai propri caveau la tanto desiderata liquidità.

Ed oggi la legge viene loro incontro come meretrici sulla strada che approcciano tutte le auto che si fermano, invitandoli a lasciare il denaro nelle loro borsette invece di portarlo a casa ed infilarlo nei salvadanai: la pensione non te la dò più in contanti perché se no tu fai riciclaggio. Come se le banconote di carta fossero sporche...e tu dovessi lavarle per forza in qualche covo di gangster che in cambio dei 1000 euro di pensione in carta sporca te ne restituiscono 950 lavati.

Meglio lasciarli alla banca, che almeno, poveretta li può usare per finanziare l'acquisto del televisore  a tassi davvero irrisori, del 29% o 29,5% un peluzzo sotto la soglia di usura.

Beh, il denaro in effetti costa tanto! Non sapete quanta fatica costi alla banca tenere il denaro in cassa.

La banca riconosce un  alto tasso al cliente, ben lo 0,01% annuo, in media.
Poi devo lasciare la riserva alla Banca d'Italia e questa costa. Infatti. almeno il 30%.
E siamo arrivati allo 0,013% annuo.
Poi ci sono i bancari che prendono ogni banconota, la stirano, la girano con le teste tutte rivolte dalla stessa parte, le mazzettano, le spostano da un cassetto alla cassetta dalla cassetta all'armadio dall'armadio al caveau, e voi non sapete quanto costa tutto questo stirare mazzettare e spostare ogni giorno, due volte al giorno.
Infatti neanche la banca lo sa e per starci dentro fa che fissare il 29,5%, così dice, non sbaglia,

Non capisco perché ce l'avete tanto con i bancari.

Non è colpa loro se muovere le banconote costa così tanto.

La colpa è della gente che non usa le carte di credito, gli assegni ed i bonifici e che va troppo allo sportello a chiedere stupide informazioni. State a casa gente, usate l'home banking per tutto! Date un sollievo al povero bancario cassiere, una piccola gemma di gentilezza che, un giorno, vi permetterà di volare in paradiso, dove, per fortuna, non ci sono né banche né bancari, quelli hanno un posto fisso all'inferno, dove tutti li mandiamo abitualmente,

giovedì 26 gennaio 2012

Il fidanzato di mia nipote, che bella scoperta!

Quando me lo ha presentato era intimorita, impaurita, quasi terrorizzata dall'idea di presentarmi l'Innominato, il giovane che l'aveva rapita nel cuore e nell'anima. Non che non avesse bella presenza, non che non fosse educato. Di buona famiglia lo era, e tanti piccoli particolari lo segnalavano, cosa diceva, la casa di vacanza alle Cinqueterre, come passavano il tempo i genitori...Neppure si poteva affibbiargli  l'etichetta "Antipatico!". Non era antipatico, nondimeno potevo dire simpatico. C'era qualcosa in lui che mostrava segni di luogo comune, di ripetizione monotòna, di frasi studiate ed assimilate in qualche catechismo di città. Man mano che a domanda ribatteva, la sua vera essenza, il suo vero distillato sociale emergeva, come una cascata di piccole gocce tutte uguali, che non ti aspetti possano mutare.
Era davvero noioso. Poteva dire mille cose, poteva presentare mille aspetti di una situazione, ma alla fine era stancamente prorompente il suo ruolo lavorativo al punto di rendere lui il suo lavoro. Cosa poteva essere, se non un bancario?


Nota seria (postuma)
Ovviamente ho esagerato e non poco! Volevo prenderlo per il naso e vedere la reazione di mia nipote!
Lui si salva persino tra i bancari che conosco. Ho atteso invanamente una reazione del diretto interessato, ma niente...credo mia nipote abbia occultato sapientemente questo post e lui non l'abbia mai letto.

mercoledì 25 gennaio 2012

Profilo di una RIBA, destino dell'insoluto

L'insoluto è una brutta bestia, cattiva come ne "Il Diavolo veste Prada", ti fa sempre male, non importa quanto è grande, non importa se è raro come un Gronchi Rosa...è sempre un insoluto!

Ti costa prima, tempo e denaro.

Ti costa tempo perchè dopo averla inserita tu la RIBA a computer, la sessione finisce, o va in errore, o ti manca un dato, o i dati sono errati (le c.d. s-coordinate bancarie), e tu ripeti, ripeti, ripeti, e telefoni, telefoni, telefoni alla bancaria, telefoni al call center, telefoni di nuovo alla bancaria, telefoni alla moglie perchè non ce la fai più di inserire quella RIBA...e alla fine devi ancora ripetere, quando va bene in una mattinata ne hai inserite 3...

Ti costa denaro, perchè anche se il lavoro lo fai tutto tu, ci sono i bolli, ci sono le commissioni, ci sono le spese, ci sono i rimborsi distinta, ci sono i giorni di valuta...... Ma sai, la banca ti dà un servizio! Non scherzerai mica, i servizi costano, non puoi mica averli gratis, la parola gratis la conosce solo il banchiere, non vorrai mica prendere il suo posto?!

Ti costa nel frattempo, tempo e denaro.

Ti costa tempo, eh sì. Le devi seguire le RIBA se non vuoi che diventino insoluti, le devi richiamare se qualcosa non va bene, le devi riemettere se le hai richiamate, e imputi e telefoni e ti scocci, e paghi, si, paghi per tutto quello che ti tocca fare, le commissioni sono ovunque, le spese ti seguono come un'ombra e quando credi di averle seminate, si attaccano a te come sanguisughe assetate di contante.

Ma il peggio è che ti costa dopo, tempo e denaro, lasciamo perdere quanto tempo dovrai spendere per recuperarlo, piuttosto diciamo il denaro ti sparisce subito dal conto come David Copperfield dalla gabbia dorata, e tu che credevi di averlo già in tasca e lo hai hai già speso, ci rimani di alabastro; poi per allietarti ancor di più il magic moment dell'arrivo dell'insoluto, ci sono le spese non dimenticartelo, ci sono i giorni di valuta retroattivi, ci sono gli interessi di fuori fido, ci sono le CMS, CDF, CSDF e tutte quelle altre sigle diaboliche inventate dalla banche per confondere le idee al povero cliente, ma che vogliono dire solo una cosa: "io il mio pollo lo voglio spennare, ma lui non deve sapere come lo faccio".

Il rating. Poi c'è quello. Neppure qui si deve scherzare. Sembra il nome di una nuova ginnastica, e in effetti ti fa correre, il rating. Basta un insoluto lillipuziano e il rating peggiora. Con due insoluti il rating peggiora e ti mettono in osservazione come avessi l'itterite cronica, con tre insoluti il rating peggiora e ti ammoniscono come un calciatore dilettante, più di quattro insoluti ti mettono in panchina, i bancari ti sospendono perchè rischiano troppo, e si inventano i modi più svariati per farti pagare il "Grave Affronto dell'Insoluto Plurimo". Ogni banca dispone di un team di pensatori macchiavellici per ideare i congegni più fantasiosi per ottenere benefici se hai insoluti, a caso: il peggioramento dei tassi, il conto corrente insoluti, l'accantonamento, il dopo incasso, la selezione dei clienti...solo per citarne un paio; tutti con un minimo comun denominatore: renderti la vita aziendale costosa complicata e difficile, come se non lo fosse già abbastanza...

Non finisce lì. Anche se tutti i tuoi clienti saldano gli insoluti, il rating è raso terra, vicino al baratro, non importa se hanno pagato lo stesso giorno, non importa se l'impiegata dei tuoi clienti ha dimenticato la scadenza e ha subito fatto il bonifico, gli insoluti ti rovinano il rating. C'è di peggio. Pure se richiami una RIBA il rating peggiora, è come se avessi avuto un insoluto. Già, le aziende e gli impiegati delle aziende non devono sbagliare mai. Se sbagliano a emettere una RIBA e la richiamano il rating peggiora. E le banche guadagnano.

Si, perchè al contrario delle persone normali, i bancari non sbagliano mai, sono infallibili, non si ammalano mai, sono onnipresenti e sin dalla domenica sera sono pronti come elastici di fionda a lanciare,  i loro moniti sulla sbadata e inaffidabile clientela, che solo se viene educata adeguatamente in base ai princìpi della ABIbbia, ponderosa opera pubblicata dall'ABI che dal 1450 circa sembra essere l'unica in grado di dirigere mente e corpo dei bancari, può ambire ad avere le condizioni migliori.

Una domanda resta insoluta insieme agli insoluti: quando la smetteranno di giocare con i nostri numeri ed i nostri soldi e si metteranno a lavorare, i banchieri-bancari?


Una nota seria

Dopo aver approfittato per anni delle aziende, le banche da poco sono costrette ad applicare le normative europee ed i giorni banca sono stati ridotti per lo più ad uno solo. Quello che continuiamo a non comprendere perchè debbano considerare i giorni festivi sempre a nostro scapito e mai a favore: ad esempio in occasione dei ponti di aprile 2014 un bonifico addebitato il 17 aprile viene accreditato al beneficiario il 22 aprile!!! Le RIBA che vengono addebitate al cliente debitore il 30/04 vengono accreditate al creditore il 5 maggio!!!!. Non parliamo poi della valuta assegnata agli assegni... occorre riflettere seriamente e fare qualcosa.

Alcuni utili consigli per la gestione dell'insoluto.

- Se accusate frequenti insoluti da parte di vostro cliente dovete concordare modalità diverse di pagamento che siano anticipabili e pagabili con flessibilità.  L'insoluto frequente da parte di uno specifico cliente oltre a creare un danno economico in termini di spese, giorni valuta e rating spesso comporta la non accettbilità del cliente presso la vostra banca.

- se il cliente vi salda immediamente dopo l'emergere dell'insoluto e questo capita spesso vuol dire che lui attende lo scarico del suo portafoglio. A questo punto proponetegli di emettere la riba al 5 del mese successivo purchù lui saldi da quel momento le RIBA con puntualità; molto probabilmente non farà più insoluti.

- qualora il cliente vi informi dell'insoluto almeno il giorno stesso della scadenza circa la sua impossibilità di pagamento provvedete voi stessi al pagamento della RIBA presso la Vostra banca, In questo modo eviterete l'emergere dell'insoluto ed i danni conseguenti.

- se avete emesso una RIBA erroneamente ed il flusso è già stato acquisito dalla vostra banca non effettuate il richiamo ma procedete voi stessi al pagamento a scadenza informando il debitore di non effettuare il pagamento; qualora abbiate un buon rapporto con il cliente chiedetegli di procedere al pagamento ed effettuategli il bonifico con pari valuta. Contabilmente l'operazione non dà problemi.


- emettete le RIBA sulla banca ...(continua prossimamente)

martedì 24 gennaio 2012

Questa è una rapina!!!!!

Un uomo dall'apparenza un po' sospetta -- impermeabile, cappello e occhiali scuri fanno di lui un tipo poco raccomandabile,-- dopo aver parcheggiato l'auto in doppia fila, entra in banca verso l'orario di chiusura pomeridiana, sembra proprio l'ultimo cliente; la filiale della banca è piccola, c'è il gabbiotto della Mondialpol, ma è desolato, sembra utilizzato da anni solo per metterci i moduli in disuso...

Dopo pochi istanti si sente una voce ferma e risoluta: "Questa è una rapina!!!! Fuori i soldi!!!"

Chissà se ora ci sarà una sparatoria, del sangue, una fuga con inseguimento stile Al Capone!!??!!

Macchè......

L'uomo poco raccomandabile esce dalla banca, mostra un'aria riflessiva, ha il trench ed il cappello in mano, ma nessuno lo insegue, anzi si vede piano piano il personale della banca sorridente chiudere l'entrata e prepararsi al fine giornata, al momento più ambito, quello della chiusura contabile, pronti a volare al club di tennis o a spingere il carrello del supermercato con la moglie in cerca di prelibatezze a prezzo scontatissimo, in saldo e con offerta 3x1 se hai la tessera HardySconti... e i bancari ce l'hanno tutti!

Vi chiederete perchè.
Forse l'uomo scherzava. Forse non ha spaventato nessuno. Forse i lesti impiegati della banca hanno tirato fuori, da sotto il bancone, una Beretta 45 e lo hanno convinto a desistere, forse....

Niente di tutto questo, ci disse l'uomo al quale non avevamo potuto resistere porgli la domanda.

"Questa è una rapina!!!! Fuori i soldi!!!" me l'ha detto l'impiegato.....cosa volete fare, per questo vengo all'ora di chiusura, non è bello iniziare la giornata in quel modo, ma finirla così mi fa pensare che forse questo è l'ultimo giorno che li vedo, ma non è mai così, non è mai così.




Morale: conto in rosso di sera bel tempo si spera


lunedì 23 gennaio 2012

Un blog per le vittime consapevoli o meno delle banche

L'idea di questo blog nasce da una considerazione che a prima vista appare scontata e sembra addirittura fornire  apprezzamenti positivi, ma paradossalmente è controversa.

Poniamoci una semplice domanda  "chi sono i Mecenati dei giorni attuali?"

Torniamo indietro nel tempo, ma non troppo, quando l'arte non aveva sponsor commerciali, ma era sostenuta per ragioni diverse, politiche, religiose, campanilistiche o per far vincere alla persona gare di ricchezza e maestosità, Stiamo parlando della nobiltà di origine feudale, che consentiva a Visconti Marchesi Granduchi e Principi di attorniarsi di artisti  di alto livello che potevano esprimere il loro meglio grazie ai potenti mezzi dei loro Mecenati.

Oggi è indubbio che i nuovi Mecenate sono le banche, con le loro infinite risorse,  che senza scopi di lucro (ahahahahahaha) sostengono Musei, mostre iniziative culturali e tanto altro.....

Lungi da me lodare le banche per questo.

Proprio quei feudatari che abbiamo avuto desiderio di scacciare dall'Italia, nel loro più alto simbolo, i Savoia, e mandare in esilio (ma sarà stato giusto?), ce li ritroviamo oggi in forma diversa, obtorto-collo nella veste stimatissima di Mecenati.

Eh si! I nuovi feudatari sono le banche, e -- nostro malgrado -- potremo dimostrarlo in questo spazio, non è grazie a loro che l'arte può vivere, ma è grazie a noi privati, a noi investitori, a noi imprenditori che l'arte vive e vegeta, coi denari che le banche "di diritto" ci sottraggono ogni giorno e che la casta politica legittima sempre di più...ma questo è un altro capitolo..... (segue)

Il logo dice tutto!

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