mercoledì 30 aprile 2014

La vergogna del dormiente

      Una volta, da piccolo, avevo forse 10 anni, andavo a pescare con i miei vicini di casa, papà e figlio della mia età. Mi divertivo, certo, e se devo dire una cosa mi è rimasta al di là del divertimento di quel periodo lontano,  posso citare sicuramente la consapevolezza che per raggiungere qualche momento di estasi piscatoria dovevo alzarmi di mattina presto, anzi prestissimo.



Non c'è dubbio: chi dorme non piglia pesci. Ma da qualche anno non piglia soldi. 

Infatti dal 2007 la vergogna dei conti dormienti nelle mani delle banche è diventata la vergogna dei conti dormienti nelle mani del Tesoro. 

Di sicuro il principio ben attuato è stato quello del "dividiamoci la torta". Come sempre, peraltro (leggete altri miei post per capire che è così).

La prima tentazione nell'agreement Banca-Stato è stata quella di lasciare i conti dormienti definitivamente alle banche che li avevano in carico, ma la prescrizione lunga di vent'anni sembrava un periodo troppo lungo per raccoglierne i frutti,  l'accordo venne allora raggiunto concedendo benefici alternativi a favore del sistema bancario in cambio del rilascio di questi fatidici conti dormienti a favore del Ministero.

Ma andiamo per ordine. Sotto potete trovare una Nota seria sui conti dormienti che spiega precisamente cosa sono e come vengono trattati, per ora vi basti sapere che sono i conti e i depositi bancari non movimentati da oltre 10 anni.

Viene subito nella mente una domanda: prima del 2007, data in cui vennero regolati per legge tali conti,  i dirigenti bancari erano così cerebrolesi da non sapere che esistevano conti dormienti e che forse era bene avvisare i titolari circa l'inattività? Possibile che a nessuno venisse in mente che questa situazione era potenzialmente a rischio? 

Ci illudiamo. Le banche sapevamo benissimo che i conti dormienti erano uno stato atipico per i loro clienti, ma perchè rinunciare al gogami-goga dei soldi gratis, ovvero al tasso remunerativo dello 0,01% annuo? 

Eh sì, il principio cardine della strategia bancariese sul risparmio è quello "lascia la vecchietta credere che i soldi sono al sicuro nel caveau della banca e dalle un bel sorriso al posto degli interessi"

Perchè quindi non sfruttare tutte quelle situazioni ove il vecchietto neppure si ricorda di avere i soldi in banca, oppure si ricorda ma ha altri pensieri per la testa, come quello di guarire da una lunga malattia, quando non è addirittura passato a miglior vita.

Mors tua vita mea, (morte tua vita mia) lo diceva anche un vecchio detto latino, che le ultracinquecentennali banche di sicuro conoscono a menadito.


Una nota seria


Secondo il regolamento del 2007, i depositi dormienti
  • sono tutti quelli inutilizzati da oltre 10 anni
  • vengono estinti salvo disposizioni del proprietario entro 180 giorni
oltre tale scadenza saranno trasferiti a un Fondo pubblico

Il 17 agosto 2007 è entrato in vigore il Regolamento in materia di depositi dormienti (Decreto del Presidente della Repubblica del 22 giugno 2007 n. 116 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 178 del 2 agosto 2007).


Il Regolamento prevede che

  • sono considerati "dormienti" i depositi di somme di denaro e i depositi di strumenti finanziari in custodia ed amministrazione, in relazione ai quali non sia stata effettuata alcuna operazione o movimentazione ad iniziativa del titolare del rapporto o di terzi da questo delegati per il periodo di tempo di 10 anni decorrenti dalla data di libera disponibilità delle somme o degli strumenti finanziari;

  • decorso il suddetto termine il deposito "dormiente" deve essere estinto, ai sensi dell'art. 3 del provvedimento in oggetto, salvo che, entro il termine di 180 giorni dalla comunicazione da parte dell'intermediario, il titolare non effettui un'operazione o movimentazione (come tale si intende anche la comunicazione espressa alla Banca di voler proseguire nel rapporto). Le somme depositate saranno, quindi, trasferite ad un Fondo pubblico (il fondo di cui all'art. 1 comma 343 della L. 266/2005).

Nessun commento:

Posta un commento

Commenta la storia, racconta cosa ti è successo, dì la tua

Il logo dice tutto!

Il logo dice tutto!