domenica 4 maggio 2014

LA STORIA DI JACK E I SUOI ORGANI: il seguito - Cap.2 di 2

..............seguito del Capitolo 1................

Non voglio lasciare i lettori senza la morale di un racconto. Non so se ci riuscirò in questo contesto perchè la STORIA DI JACK  E I SUOI ORGANI  non è finita come tutti potevate pensare. Se non l'avevate  letta è bene farlo per comprendere il racconto che segue.

Quando JACK si spense tutti i suoi organi  non finirono ad ingrassare la terra ma vennero espiantati per un buon fine, il trapianto a favore di pazienti bisognosi. Le meraviglie della scienza medica hanno fatto sicuramente miracoli se persino il cervello rientrò nella rosa degli organi donati. 

Il caso fortuito ha voluto che gli organi di JACK si ritrovassero tutti insieme a sopperire alla necessità di un certo JOHN, che restò vittima di un  incidente, la caduta di una grossa pigna da un albero antistante il parcheggio della sua banca, dove aveva avuto un alterco col settorista fidi addetto al suo conto e forse gli anatemi lanciati da questo, materializzatisi, influirono come per magia nella suddetta caduta.

Occorre dire che l'intervento al quale  dovette sottoporsi JOHN non sembrava così complicato da imporre trapianti, ma la situazione tracollò allorquando la piccola operazione per la rimozione delle schegge di pigna dalla testa venne stravolta dall'improvvisa ed inaspettata scarica di corrente transitata, non si sa come, attraverso il bisturi elettronico. Restarono così lesionati cervello e cuore di JOHN, mentre i polmoni, si scoprì, erano grondanti di metastasi (JOHN era un grande fumatore e il brutto male si annidò in lui dando segnali che da fumatore accanito e testardo, sottovalutò). Inutile dire che l'ospedale, di cui non faccio nome per spirito caritatevole, si assunse le sue responsabilità e cercò alacremente gli organi in tutto il paese, senza badare a spese,

La disponibilità degli ORGANI DI JACK venne considerata un evento eccezionalmente fortunato, sia per coincidenza di tempi sia per la particolare compatibilità. Il gruppo sanguigno di entrambi era il medesimo, l'età anche, i tratti fisionomici molto simili, naso leggermente corvino in entrambi, occhi nero intenso, capelli biondo miele tendenti al bruno, orecchie un po' appuntite a mo' di SPOK; vedendoli insieme, se fosse stato possibile, avremmo detto che erano fratelli, o, perchè no, gemelli. Avevamo persino in comune una solidale repulsione per le banche che sfociava sempre in improduttive discussioni col bancario di turno (ma questo è un carattere comune a molte persone).

Forse il destino, o la fatalità, o la volontà divina, o qualche fenomeno spirituale incontrollabile , o il Grande Burattinaio, avevano unito le vite di JACK e JOHN nella loro fase di declino, forse per generare una nuova persona che esprimesse la rinascita di entrambi a testimonio di una nuova era. Chissà.....

Come ho già detto i passi da gigante della scienza medica consentirono il trapianto prima impensabile del cervello e CERVELLO se ne rese immediatamente conto, tutto gli pareva così uguale e così diverso, ma la cosa più strana era il ricordo di quel senso di vuoto non appena JACK si spense. Era finito. E se ascoltava bene sentiva ancora la presenza dei suoi amici organi CUORE, POLMONESINISTRO e POLMONEDESTRO, anzi poteva sentirne addirittura la voce. Con stupore li ritrovò al loro posto, si accorse che non riusciva a trovare le parole per descivere cosa sentiva, come tutto quello che era successo, ,era successo davvero, non si trattava di un sogno. Sì, tutti avevano sbagliato qualcosa, ma qualcuno aveva sbagliato di più. CERVELLO si sentiva come in un reality show dove alla fine i giudici dicono: "tutti hanno fatto degli errori ma solo uno deve uscire, il peggiore" . CERVELLO aveva la sensazione di avere  la sua spina parzialmente staccata, sentiva un bilico di pensieri che cercavano la strada giusta e non la trovavano. Prese una decisione razionale: "voglio parlare con CUORE, lui sì che con il suo istinto passionale saprà dirmi cosa succede in me e cosa dobbiamo fare ora che siamo di nuovo insieme, e poi cosa dobbiamo dire a POLMONESINISTRO e POLMONEDESTRO". 



Inutile dire che l'accoglienza di CUORE fu tutt'altro che scontata, CERVELLO non ebbe neppure la possibilità di colloquiare con lui; CUORE era confuso, ma non felice, piuttosto adirato invece. E inizio a battere come un tamburo, CERVELLO capì che era il momento sbagliato per parlare con lui. Se ne andò.

Allora bussò dove sperava tirasse un'aria migliore, prima da POLMONESINISTRO, poi da POLMONEDESTRO, ma anche qui si sentiva di troppo, e spazzato via da un vento noioso e persistente che aleggiava senza alcun motivo..




CERVELLO si chiese cosa stava accadendo, non erano più amici a causa della scomparsa di JACK? Oppure erano i sensi di colpa a lavorare sui fianchi dei suoi amici ORGANI e disattivavano ogni collegamento razionale, lasciando il posto ad emotivi rifiuti della realtà? O più banalmente nessuno si sentiva più al suo posto nel corpo "estraneo"  di JOHN?



Nulla di tutto questo. Solo dopo diversi anni  CERVELLO avrebbe capito esattamente di cosa si trattava, ma era purtroppo troppo tardi per reagire a una presa di coscienza collettiva che era emersa solo in quel corpo nuovo, al quale si doveva offrire una chance diversa da quella drammaticamente vissuta con  JACK, dove quel che è giusto razionalmente ed anche di cuore non può essere incastrato in regole fisse ma deve seguire l'evoluzione ed il progresso della vita.

Non so se questa che sto per dirvi è l'unica morale che si può addurre dalla STORIA DI JACK ED I SUOI ORGANI ma di sicuro è quella più pregnante, che più ci fa riflettere sulla vera natura di azioni che a noi sembrano perverse e controproduttive e talvolta letali, ma che i banchieri-bancario compiono con leggerezza e legittimati dalle loro razionali regole.

Certo, mentre a noi sembra contro-natura  togliere l'ossigeno a chi ne ha bisogno  per riprendere il suo normale corso di vita, ai nostri malvisti banchieri-bancari sembra l'unica strada per far bene il loro lavoro.
Così alla prima avvisaglia di carenza di ossigeno finanziario,dei loro clienti oltre a bloccare il credito, battono il tam-tam per far sì che nessun altra banca intervenga. E questo implica che alla fine perdano tutto, contenti di essere stati ligi ai loro doveri  e di aver seguito le loro procedure. Non importa se fanno morire qualcuno. Non importa se fanno morire anche se stesse.  Oh, dimenticavo, ci pensa lo Stato a coprire le perdite delle banche e a  ripianare i loro debiti!!!! 

Una morale piena di rammarico.


Una nota seria

Un esempio di questo vergognoso modo di coprire le banche è quello del Monte dei Paschi di Siena.

Per semplicità potete vedere questo articolo:

Articolo de IL GIORNALE 29/12/2013


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