domenica 29 gennaio 2012

Dante era un precursore....



Per me, si va nella città dolente! Per me, si va nell'eterno dolore! Lasciate ogni speranza voi ch'entrate!
(Dante 29/05/1265 - 24/09/1321)

Vero. Dante era un precursore. Quando scrisse il suo capolavoro, l'opera più conosciuta in Italia e nel mondo, non sapeva ancora che avrebbe marcato i ruoli ed il marketing, trecento anni più tardi, apparsi con la nascita del sistema bancario, sempre nella sua stessa regione d'origine, la Toscana. Come? Mi direte... Forse posso rispondervi spiegandovi cosa succede oggi quando si varca la soglia di uno sportello bancario.

Davanti alla banca non è come davanti alla legge, non si è tutti uguali, e per questo ci sono uffici diversi che hanno il compito di accogliere la clientela; tutte le banche hanno chiamato in modo diverso stessi uffici che poi in sostanza fanno la stessa cosa, ma sono rivolti a soggetti diversi.

Sarebbe più facile usare un cartello comune per identificare tre settori di accoglienza ben precisi e in questo ecco che ci aiuta Dante, il vero precursore inconsapevole del marketing bancario.

PARADISO: in quell'ufficio entrano tutti quelli che credono di guadagnare dando i propri soldi alle banche per investirli proficuamente (ahahahahahahaha); c'è chi lo chiama Private Banking, chi Settore Investimenti, chi Borsino, chi Titoli...ogni banca ha dato la sua etichetta. Lì c'è il tappeto rosso, quando entri, ma, quando ne esci col tuo denaro nella valigetta, manco ti salutano. Le poltrone sono comode, fatte per starci il più possibile e raccontare al vorace bancario dove si sono tenuti i soldi che sino ad ora avevi in altro contesto e che hai deciso, per qualche oscura ragione, di consegnare in ostaggio alla banca che ti sta di fronte. Ti offrono persino il caffè, cosa davvero rara, se pensate che i bancari hanno nel regolamento l'obbligo, per non sporcare i cestini della carta e poterla riciclare, di prenderlo fuori al bar almeno due volte al giorno, come una medicina in grado di tenerli svegli e superare la monotonia quotidiana. Qualche istituto ha messo addirittura le confezioni di snack. Ci sono addirittura i giochini per far star buoni i bambini e le sedioline a loro misura, e le bibite, e le brioscine. Col sedativo, bromuro o equivalente, per anestetizzarli mentre i genitori si fanno spennare. I team di marketing delle banche che si sono differenziate con nuovi marchi, si sono sfogati, regalando ai nuovi clienti confezioni famiglia di profilattici, così meno figli più soldi da investire, oppure bidoni per il riciclaggio degli avanzi di cibo, per agevolare l'allevamento privato del porcello in giardino, che poi si potrà trasformare in salumi, con ovvio risparmio di denaro e maggiori versamenti sul conto ed investimenti.
Qui è proprio il PARADISO, coccolati e riveriti con una gentilezza affettata come il prosciutto (anche i bancari hanno avuto in omaggio dalla banca il set di bidoni da riciclo ed allevano il proprio porcello e preparano deliziosi salumi), venite numerosi siete sempre benvenuti!


PURGATORIO: in questo girone ci passano quasi tutti i clienti della banca; dico quasi perchè alcuni credono di evitare le insidie dello sportello aprendo conti on-line, vivendo storie vestite di internet e sostanzialmente identiche a quelle vissute di persona. La raccontiamo un'altra volta, neh? (traduzione: vero in lingua piemontesaura antica).
Ci passiamo tutti dunque, per il PURGATORO da clienti della banca. Tutto inizia nella trappola della porta blindata-automatizzata: prima ti dice che le chiavi, il telefonino, la fibbia della cintura od ogni altro oggetto metallico deve essere lasciato nelle apposite caselle all'entrata,. Tu lo fai, ma scopri che l'entrata in banca non è possibile a causa dello spillo che la sarta ha dimenticato in occasione dell'ultima riparazione del bordino dei pantaloni nuovi; anche togliendo quello scopri che l'entrata non è corretta e devi riuscire e rientrare, sarà il peso? Sarà la dimensione della pancia? Sarà qualche brandello di lana statica? Dopo un paio di tentativi e in tutto venti minuti sei riuscito ad entrare. Solo in quel momento inizia il calvario bancario. Prima la coda. Una volta su 10 ti va bene e non c'è nessuno allo sportello. Ma in quell'occasione i terminali non funzionano e riesci a fare ben poco. Devi attendere. Due volte su 10 ci sono poche persone davanti a te, tutto sembra fluido, ma sta tranquillo, la vecchietta prima di te ha come minimo 5 operazioni da fare, dieci domande da porre, e da raccontare tutti gli accadimenti del giorno prima all'impiegato, che, per gentilezza, pur avendone i vasetti ricolmi, le dà ascolto e la asseconda, e non guarda neppure l'orologio; ma il più delle volte ti sembra di essere alla distribuzione della tessera annonaria durante la guerra....le persone in attesa davanti a te non riesci neppure a contarle, sono tutte spazientite, se per caso, anche non volutamente, le sorpassi, come minimo ti insultano, qualcuna che ha frequentato le buzzurriadi, ti minaccia persino. Già, non è mica bello fare la coda, soprattutto se quello che stai per fare è di per sè spiacevole, pagare qualcosa o qualcuno, trovarsi brutte sorprese sul conto, nuove commissioni, le competenza di chiusura trimestrali (sìsìsì chiudono che cosa ogni tre mesi? il premio di produzione dei bancari?), qualche nuova tassa-catenaccio che il governo lancia per raggranellare soldi. Non c'è nulla di più disarmante di vedere come i propri soldi scompaiono dal conto a causa delle più fantasiose commissioni e spese che affliggono il povero correntista. Fosse solo quello. Ci sono mille situazioni mai previste, una a caso: dopo mezz'ora di coda ti dicono di no, non è possibile cambiare l'assegno per contanti, devi avere un conto per farlo; non importa se l'assegno è di un loro cliente, non importa se ti conoscono, loro non devono rischiare! E tu devi versarlo sul conto presso la tua banca, e naturalmente ci vuole una settimana per poterlo incassare, non parliamo della seconda coda...in una mattinata non vi sembra troppo?
Qualcuno potrebbe obiettiare che passare per il PURGATORIO sanifica l'anima e che quindi è un passo obbligato per la ricerca della felicità, io mi chiedo: la felicità di chi? Del banchiere-bancario?


INFERNO: non lasciatevi ingannare, in questo sportello ci vanno solo le aziende, anche se a prima vista il girone sembra adatto a tutti. Il primo giorno si va per aprire un conto, a farsi riempire di dubbi sul perchè abbiamo aperto un'azienda o la gestiamo. Di fronte a noi c'è un San Tommaso laico, il bancario incredulo, che non crede che si stato bene aprire un'azienda, se l'hai appena aperta, che non crede che vada bene se l'hai aperta da tempo, che non crede che tu meriti di essere finanziato, se chiedi anche solo un piccolo fido. Si, perchè in fondo non conta quanto tu sia bravo come imprenditore, contano solo le garanzie. Non  hai ancora aperto bocca e già ti fanno la radiografia immobiliare e finanziaria, vogliono sapere dove aggredirti quando non pagherai il tuo debito. Loro lo sanno già, il debito non lo pagherai. E' per questo che vogliono le garanzie. Con i tempi che corrono.......ti dicono. Già, i bancari non corrono mai, loro prendono tempo. Le fidejussioni personali sono un obbligatorie come le scuola elementare, non pensare neanche un attimo di non rilasciarle; anche per non sentirti la vetusta e logora frase fatta: se non ci crede lei nella sua azienda perché dovremo crederci noi? Ma quelle non bastano mica, ci vogliono i titoli a garanzia, qualche cambiale ipotecaria, la firma di almeno sei garanti. Poi il Consorzio Fidi, quello serve in ogni caso, che importa se è costoso come i regali per l'amante? Il Consorzio. Una bella trovata per farci spendere soldi senza alcuna ragione nè motivo, solo per soddisfare i criteri di erogazione delle banche. Un'altra frase fatta per obbligarci a fare qualcosa o a digerire alti tassi o commissioni: il suo rating è basso! C'è sempre una ragione, azienda appena aperta, conto appena aperto, solo una banca, troppe banche, il bilancio, poco fatturato, troppo fatturato e poco utile, la centrale dei rischi, gli insoluti, gli sconfinamenti di qualche centesimo dal conto, l'acrimonia del gestore, gli errori delle segnalazioni, l'ammontare degli impegni.....ogni giorno scopriamo una nuova motivazione, al punto di pensare che i bancari hanno fantasia. Purtroppo non è così, hanno il Manuale delle Scuse Bancarie, che da più di cent'anni li aiuta a trovarne di nuove e in tutte le occasioni, e viene regolarmente arricchito dai Centri Studi delle più grandi banche e dall'esperienza dei più anziani funzionari.
Certo che l'apertura del conto non è che l'inizio di un percorso ad ostacoli, così stancante che richiede un allenamento continuo da Francesca Pellegrini, uno spirito di sopportazione da Martire di Belfiore, una pazienza da San Giobbe. Oltre a innumerevoli altri aspetti caratteriali positivi che offuschino la voglia di ingiuriare, giustamente, il bancario di turno, la cui unica colpa è essere sempre al posto sbagliato, quello di gestore fidi.
Raccontare tutto quello che può accadere nell'INFERNO bancario è cosa ardua e dura, solo quello che ho visto accadere a me stesso,  a miei clienti ed amici imprenditori, a imprenditori che conosco, fa consumare molte cartucce di Mont Blanc, scrivendole a mano, Qui con l'inchiostro virtuale corre il rischio di essere indigesto, per il lettore bancario. Ma avvilente, per il lettore imprenditore. Rimando ad altro capitolo, avremo tutto il tempo e lo spazio a disposizione!


E ditemi se questa non è la BANCARIA COMMEDIA............


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