lunedì 5 agosto 2013

Non è vero che c'è la crisi

La crisi? Non è vero che c'è la crisi. Ce la siamo immaginata.

Perché ne sono così convinto? Ebbene sì, vado spesso in banca. Ecco perché.

Ci vado, ci vado spesso, se riesco più volte al giorno, non per fare investimenti. Non per versare assegni.

Tanto meno per versare contanti, quelli scottano ormai come la piastra di capelli di mia moglie che giustamente ha lasciato accesa di notte in bagno e mi ha quasi carbonizzato i polpastrelli mentre come un idiota cercavo di afferrarla dalla parte sbagliata per spegnerla.

Ci vado perché mi piace.

Mi piace immergermi in quell'ambiente di impiegati rilassati e affettatamente gentili.

Mi piace vedere il loro sorriso quando qualcuno porta una rigonfia mazzetta di banconote da 10 Euro e loro scoprono che non ha neppure appianato il conto, e dicono sadicamente: "ora mancano ancora 2 Euro e 79 centesimi per essere in attivo, quando viene a versarli?" E lo "squattrinato" cliente si guarda in giro come se avesse commesso il più vergognoso reato di stupro presso la Maison de Retraite  per donne sole ultranovantenni  "L'eterno Riposo", che qualche anno fa un visionario imprenditore ebbe la bella idea di aprire a fianco dello sportello bancario, e annaspando risponde: appena mi saldano il ricavo per la vendita del rene.............

Ma quello che davvero adoro è sentirli parlare con i clienti che, ingenuamente ignari, chiedono informazioni e preventivi su servizi bancari, parabancari e paraolimpionici di cui possono godere svuotando il loro portafoglio a favore della loro stimata e stimabile Banca. In quel preciso momento il bancario dà il meglio di sé, usa le parole forbite apprese alla "Scuola Superiore di Comunicazione Subliminale Bancaria", va a cercare tutti i termini tecnici più appaganti e che riempiono la bocca e le orecchie dei malcapitati clienti Ignoranti i servizi bancari.

La cosa più bella è che il Bancario è come in trance, non si cura più della coda che continua a formarsi dietro il cliente Ignorante i servizi bancari, ciò che conta è raggiungere l'ambito obbiettivo di risucchio dei liquidi del suddetto cliente. Non importa come, non importa perché, importa che sia subito perché se il cliente ci pensa troppo non firma subito il modulo, quando arriva a casa capisce di non aver capito un sasso e di certo non ritorna allo sportello il giorno dopo, oltretutto anche a causa dell'emicrania perforante provocata dalla inutilità delle spiegazioni date dal paroliere bancario in trance

Questa trance del bancario fa capire che non c'è crisi, che tutti noi abbiamo tempo da perdere in abbondanza per dare ascolto al bancario saccente, per fare la coda almeno una volta al giorno per un grosso prelievo di 50 Euro (usi il Bancomat che funziona benissimo dalle 7.00 alle 7.30 del mattino!) visto che siamo tutti delinquenti se preleviamo di più.

Se ci fosse la crisi i bancari sarebbero tristi come le maschere di Venezia (solo quelle a curva convessa) perché nessuno li ascolterebbe, nessuno sarebbe così cerebroleso da credere alle false promesse del paroliere bancario. 

No la crisi è un'invenzione, se andate in Banca non vedrete mai un bancario triste. Già loro ci sorridono davanti, ci ridono dietro quando usciamo col portafoglio vuoto, e ridono a crepapelle quando termina il trimestre ed incassano le "competenze" (guarda caso i bancari da tempo erano abituati a lauti premi trimestrali).

Già, loro sanno che noi clienti siamo così Ignoranti i servizi bancari che possono anche succhiarci il sangue come Dracula e venderlo come True Blood, mentre noi non possiamo far altro che pensare che non è vero che c'è la crisi, grazie al loro sorriso smagliante, al loro invidiabile à plomb che li fa fa affondare come piombini da pesca nel Lago Maggiore. Non è vero che c'è la crisi............ditelo anche voi!

Una nota seria

Tra il 2012 ed il 2014 gli impieghi (ma non gli impiegati) bancari si sono ridotti del 10-15%.
Questo è servito a far crescere il costo del denaro, perchè come ben sapete la legge della domanda e dell'offerta in fase di scarsità di offerta e domanda crescente conduce solo ad un innalzamento dei tassi di interesse. Quel che è ben più significativo è che nel contempo il Tasso Ufficiale di Riferimento (Ex Tasso Ufficiale di Sconto) ossia il tasso pagato dalle banche per rifinanziarsi presso la banca centrale si è ridotto ed è ora ai minimi termini. Si veda lo schema in basso. Come ci possiamo spiegare questa controtendenza dei tassi applicati alle imprese se non con l'aumento degli spread. La scusante viene data da Basilea 2 e dall'imminente Basilea 3 e la stretta causata da questi accordi interbancari. Il risultato è la crescente redditività degli impieghi bancari, a nostre spese.




Per qualsiasi info gratuita su questioni bancarie inviate email a banca.no.grazie.assistenza@gmail.com



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