venerdì 9 maggio 2014

Piatto ricco? No, piatto di stucco.

Mai è stato meno azzeccato il famoso detto "piatto ricco mi ci ficco".

Se per caso avete avuto la bella idea di acquistare delle azioni di una Banca Popolare (ne prendo una a caso, localizzata in Valtellina) per far rendere il vostro denaro resterete di stucco.

In questo giorni è stato messo in pagamento il dividendo relativo all'esercizio 2013. La resa al netto della ritenuta è stata pari al 0,52% annuo!!!!!!!! Neanche l'1%!!!!!

Davvero un bel modo per investire i propri denari. Ma quel che lascia ancor più interdetti è che la banca presa nel nostro esempio vanta per il 2013 utili record aumentati addirittura del 50% rsipetto all'esercizio 2012. Ma dove sono finiti allora? A rafforzare le riserve? Ma no, a rafforzare gli stipendi dei dirigenti bancari!!!

Se poi l'acquisto delle azioni della banca è stato coevo, ossia un obbligo posto per accedere ad un fido la questione è persino più grave, con le commissioni e le spese di deposito ti spenno, con i dividendi divido solo le penne e non la carne.





Il detto popolare deve pertanto essere modificato così, in gergo ancora più popolare:

"piatto di stucco in banca ti cucco"

martedì 6 maggio 2014

I corsi e ricorsi della storia.



  E' sempre utile tornare al passato per vedere come sarà il futuro. In questo momento possiamo dire di aver capito che, almeno per qualcuno, il destino era segnato da oltre 500 anni. Come aveva cominciato doveva finire.



La vita però gioca brutti scherzi, perchè capovolge le situazioni ed i ruoli, ritorcendo su se stessi le conseguenze delle proprie azioni. Ecco che chi aveva iniziato col fare la pietà ai bisognosi oggi chiede pietà allo Stato e proprio a tutti, inclusa la progenia di quei bisognosi dei tempi andati, vittime del medesimo soggetto.

Stiamo parlando del Monte de Paschi di Siena, che dopo aver guadagnato sulla pelle dei bisognosi che davano in pegno al Monte di Pietà i pochi oggetti preziosi che possedevano, ora è pronto a chiedere al popolo degli investitori un'elemosina finanziaria di soli 5 miliardi di Euro. Somma utile a rinvigorire le forze ed il capitale sociale di questa stimata banca. Piccola cosa eh?!

Solo ora il MontePaschi capisce cosa vuol dire lasciare sul tavolo 250 milioni di Euro per spese e commissioni richieste dai vari collocatori finanziari. Solo ora capisce che porsi al di sopra della gente affacciandosi al balcone del proprio castello per 500 anni, non è bastato ad impedirgli oggi di scendere oggi nel vergognoso seminterrato, dove è obbligato a tendere entrambe le mani per farsi aiutare.

Ma non preoccupatevi oltremodo. A preoccuparsi da tempo ci sono i giusti politici e, state tranquilli,  stanno monitorando la situazione, in modo che come sempre siano gli Italiani a coprire i loro buchi.

Ricordatevi anche che avere pietà è una delle caratteritiche peculiari dello spirito sociale delle banche, pensate solo a quante feste di paese, a quante manifestazioni sportive, a quanti recuperi d'arte le banche hanno partecipato. Dimenticavo. Grazie solo ai nostri soldi ed agli interessi che ci hanno maltolto in 500 anni di vita. Non certo per merito loro. Quindi è meglio non avere pietà nè per MontePaschi nè per altri che potrebbero seguire la loro strada.

A fare pietà di sicuro, invece, restano gli interessi attivi che ci riconoscono sui nostri depositi. Quelli le banche preferiscono pagarceli  in spiccioli, che pesano tanto e valgono poco.




Note serie

Quello che comunque non si riesce a capire è perchè le banche non debbano anche cedere i beni culturali di cui hanno il predominio per capitalizzarsi, ossia i gioielli di famiglia, così come aziende e privati sono obbligati a fare in caso di necessità. Ad esempio il Monte dei Paschi, oltre a edifici storici, tenute agricole ed altri beni immobiliari dispone di una notevole collezione di capolavori d'arte (artisti del ‘300 come Pietro Lorenzetti del ‘400 come Stefano di Giovanni detto il Sassetta e Benedetto da Maiano, del ‘500 come Domenico Beccafumi e Arcangelo Salimbeni, del ‘600 come Francesco Vanni e Giovan Francesco Rustici, dell'800 come Amos Cassioli, fino ad arrivare ai nostri giorni. senza contare innumerevoli opere di autori senesi) che potrebbero essere collocati sul mercato con introiti molto interessanti. 

Per la storia del Monte dei paschi di Siena rimando a:

Wikipedia


Leggete invece un articolo di approfondimento dei gravi fatti che ho citato:

Articolo di YAHOO FINANCE 30/04/2014


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