lunedì 28 aprile 2014

Indovinello: è impalpabile, non lo si può toccare ma si consuma ogni volta che lo usiamo



Chi di noi non si è mai lamentato per come un abito si sia consumato velocemente nel quotidiano utilizzo, oppure per l'assottigliarsi dei pneumatici  col crescere dei chilometri percorsi, oppure per la necessità di cambiare un utensile dopo un'intensa attività?

Credo che per quanto ci siamo abituati all'idea della civiltà consumistica,  dentro di noi tutti serbiamo la speranza che esista la lama di rasoio perpetua, la lampadina che non si brucia mai o il combustibile fatto di pura acqua scissa in idrogeno per elettrolisi, la batteria stilo che si ricarica mettendola al sole.....la fantasia non ha limiti. I nostri irreali sogni tecnologici vengono puntualmente sventati dalle bollette ricorrenti e dagli scontrini di supermercato densi di prodotti che si sono consumati e che abbiamo dovuto nostro malgrado sostituire.

Certo ci sarebbe piaciuto convogliare quelle risorse, davvero inutili,  in oggetti più utili alla soddisfazione dei nostri bisogni di miglioramento qualitativo della vita, salute, viaggi, libagioni, prodotti tecnologici, beneficenza o qualsiasi altro che possa  essere nella nostra molto personale  "wish list".

Quello che invece sembra sconosciuto ai più è come esista un bene così impalpabile, intoccabile, inafferrabile, utilissimo peraltro, addirittura indispensabile in certe occasioni, che, senza che ce ne rendiamo conto, ad ogni passaggio si consuma velatamente e in maniera sibillina, senza nessuna possibilità di fuga né di cambiamento, tantomeno di sostituzione, con un destino inesorabile.

Ancora più inesorabilmente e drammaticamente  è ora di tirare in ballo la legge di conservazione della massa di Lavoisier con la citazione, molto conosciuta,  posta in alto. Infatti mai più che in questo contesto la si può applicare e verificare con certezza. Infatti quel bene sul quale stiamo concentrando la nostra attenzione, ogni volta che lo si utilizza si consuma, ma quella parte che viene consumata non si distrugge ma finisce a vantaggio di un altro soggetto, e, guarda un po', senza che noi possiamo opporci. Dico subito che non è lo Stato e che invece si tratta di uno "sfrido" perfettamente fungibile da tutti ambito e ricercato. Non è neppure l'oro se per caso vi viene in mente di pensare al pregiato metallo.

So che mi chiederete "ma se è così perché allora dobbiamo regalarlo a qualcuno e non possiamo tenerlo per noi?" E' semplice, perchè siamo vittime dell'oppressione. L'oppressione bancaria.

Siamo al punto giusto per risolvere l'indovinello. L'oggetto misterioso è la moneta elettronica. Quando usiamo la carta di credito, prepagata o meno, oppure il bancomat usiamo la moneta elettronica. Ogni volta che usiamo questi "comodissimi" mezzi di pagamento il denaro giunge al destinatario decurtato di una percentuale, che pur non essendo corrispettivo di alcun servizio reso, finisce nelle tasche delle banche.

Non è bastato il costo del conto corrente di due soggetti (chi paga e chi riceve), non è bastato che il denaro lasciato nel conto corrente faccia solo la polvere e non renda un centesimo e talvolta addirittura si riduca ad ogni chiusura di trimestre, non è bastato che la carta abbia un costo di gestione annuale. No, tutti questi oneri non sono sufficienti, occorre una modesta tangente che varia tra l'1,2% ed il 5%!!!

Se per assurdo chi riceve il denaro utilizza nuovamente la moneta elettronica e via di seguito così, dopo un certo numero di pagamenti quasi tutto il denaro finisce nel buco nero delle GeorgieBanche.

Vediamo che succede in pratica....

Poniamo una percentuale media del 2,5% che viene addebitata a chi riceve il pagamento.



1° pagamento Euro 100,00 diventano 97,50 per il destinatario
2° pagamento diventano 95,06 per il destinatario
.........
10° pagamento diventano 77,63 per il destinatario
.........
25° pagamento diventano 53,10 per il destinatario
.........
50° pagamento diventano 28,20 per il destinatario

 dopo 50 pagamenti oltre il 70% del denaro iniziale è stato ingurgitato dal sistema bancario!!!!!

Non si è perso, non è stato consumato, è stato semplicemente trasformato di proprietà, cambiando di mano assottigliandosi ogni volta a vantaggio delle banche.

Ma non è tutto qui. Se il fortunato possessore di carta ha la pessima idea di restituire a rate l'importo pagato la banca gli addebita in un mese un interesse pari al rendimento annuo di un qualsiasi Titolo di Stato.

Bell'affare eh?! La nonnina lascia i soldi in banca e riceve una miseria di interessi annualmente mentre i nipoti pagano a rate il frigorifero e vengono svenati mensilmente...

Il rammarico è veramente "d'obbligo" soprattutto se pensiamo che ogni norma di legge a partire dal governo Monti è stata promulgata nell'ottica di obbligarci ad usare i pagamenti con moneta elettronica. Non mi sembra poi una scusante favorire il mondo digitale come fa apparire quest'articolo. Come sempre noi siamo le vittime delle banche e queste le favorite dei governi.

Articolo da leggere:

Obbligo all'uso del contante


Per assistenza gratuita su questioni bancarie inviate email a

banca.no.grazie.assistenza@gmail.com




Una nota seria: quanto regaliamo alle banche usando Bancomat e carte di credito

Una tabella esplicativa con dati tratti da internet

ALCUNI ESEMPI DI TASSI  APPLICATI






Quando si riceve un pagamento con carta






Emittente o banca Carta Commissione esercente




American Express Tutte 5,00%
Diners Tutte 4,00%
Visa Tutte 2,00%
Mastercard Tutte 2,00%
Paypal Tutte le convenzionate 3,00%
Banca Sella Bancomat 1,80%












Quando si effettua un pagamento con carta






Emittente o banca Carta TAEG annuale




American Express Tutte 23,69%
Diners Tutte 19,00%
Visa
18,65%
Mastercard
19,30%
Findomestic
21,28%
Carrefour Mastercard 21,67%
Tiscali Visa 16,65%




Tassi indicativi tratti da pubblicità e da fonti internet aprile 2014





Leggete anche questi articoli:
Articolo de LA REPUBBLICA 08/08/2013
Articolo de IL GIORNALE 07/06/2013

Perchè la società pubblica FONDO STRATEGICO ITALIANO Spa investe nella SIA?

FONDO STRATEGICO ITALIANO Spa è una società pubblicca detenuta per l'80% dalla Cassa Depositi e Prestiti e per il 20% da Bankitalia che investe denaro pubblico in settori strategici ed in aziende che considera prioritarie nella politica nazionale.

SIA è la società bancaria (appartenente a quasi tutte le banche) che gestisce i sistemi di pagamento incluse i circuiti di pagamento con carta.

L'intenzione è di far investire quasi 470 milioni di Euro nella SIA attraverso l'acquisizione di partecipazioni.


SIA è una società in ampio utile, visto il modo automatico a Lei concesso per alimentare i propri ricavi. Non si capisce perchè dopo aver lasciato nelle tasche della SIA e delle banche collegate importanti volumi di commissioni dobbiamo anche dedicare ulteriori risorse appartenenti ai cittadini italiani.

Ci dobbiamo chiedere perchè accade questo.

Semplice. La risposta è davvero semplice, la connessione tra politica e mondo delle banche è stata ed è talmente forte che per far felici entrambi la torta da spartire deve essere ancora più grande.
Quel cesto di milioni di Euro non poteva trovare migliori destinazioni, magari a liquidare i debiti verso i fornitori dello Stato?


Vedete il link per vericare la situazione

Partecipazione dello Stato nella SIA



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